Migliaia di persone hanno marciato questa sera verso la filiale dell'ambasciata degli Stati Uniti a Tel Aviv per chiedere il ritorno a casa degli ostaggi tenuti a Gaza da Hamas. I familiari delle vittime protestano da tempo contro il modo in cui il primo ministro Benjamin Netanyahu sta gestendo la guerra a Gaza.
Tra i manifestanti c'erano l'ex ostaggio Yocheved Lifshitz, vedova di Oded Lifshitz ucciso a Gaza, e altri parenti degli ostaggi. Era presente anche Tal Kuperstein, costretto su una sedia a rotelle, padre di Bar Kuperstein.
Appello diretto a Trump
Fuori dall'ingresso degli uffici diplomatici statunitensi, i manifestanti hanno esposto un grande striscione con cui esortano il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a raggiungere un "grande, bellissimo accordo". L'obiettivo è ottenere la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Sulla sabbia è stato posizionato un enorme cartello che recita: "Salvate gli ostaggi, mettete fine alla guerra". Il messaggio riflette la crescente pressione delle famiglie per una soluzione diplomatica al conflitto.
Proteste continue a Tel Aviv
Le manifestazioni dei familiari degli ostaggi sono diventate un appuntamento fisso nelle strade di Tel Aviv. Le famiglie chiedono non solo il ritorno dei loro cari, ma criticano apertamente la strategia del governo Netanyahu nella gestione della crisi.
Le proteste rappresentano una delle principali forme di pressione interna sul governo israeliano per accelerare i negoziati per la liberazione degli ostaggi.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.