La Procura di Roma sta concludendo l'inchiesta sui "mutui di favore" concessi da Banca Progetto, un'indagine innescata da flussi finanziari sospetti nel club calcistico Triestina nel 2023. L'elemento chiave per gli investigatori è l'intenzione dichiarata dal presidente della Triestina Simone Giacomini di vendere il club, manifestata già a gennaio.
Al centro delle indagini c'è un bonifico di quasi un milione di euro arrivato alla Triestina dalla società Au 79, un'azienda di produzione e servizi. La sede di Au 79 si trova in via Eustachio Manfredi 8 a Roma, all'interno di un immobile collegato alla famiglia Di Paolo. Gli inquirenti considerano questo trasferimento di denaro una prova fondamentale dei collegamenti finanziari e della stretta relazione tra Antonio Scaramuzzino e Alessandro Di Paolo.
La rete di relazioni
Gli investigatori hanno ricostruito legami molto stretti tra quattro figure chiave: Alessandro Di Paolo, Antonio Scaramuzzino, Piergiorgio Crosti e Andrea Centofanti. Quest'ultimo ha gestito il passaggio di proprietà per conto di Giacomini. La moglie di Centofanti, Ida Ruggiero, è agente mandataria di Banca Progetto, l'istituto al centro dell'inchiesta per i "mutui di favore".
Antonio Scaramuzzino è difeso dall'avvocato Fabio Lattanzi. Le connessioni familiari e professionali tra i protagonisti dell'indagine rappresentano un aspetto significativo per la Procura.
Il contesto del club
Nel 2023 la Triestina ha attraversato una stagione difficile, conquistando la salvezza in Lega Pro solo attraverso i playout. Le attività finanziarie del club in quel periodo sono state ritenute sospette dagli investigatori, che ora lavorano per stabilire le prove dei collegamenti finanziari esistenti.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).
