Trump a Netanyahu: Ultimatum ad Hamas e 'calma le acque' in Cisgiordania

upday.com 2 godzin temu
Trump e Netanyahu si stringono la mano durante la conferenza stampa a Mar-a-Lago (Immagine simbolica) (Photo by Joe Raedle/Getty Images) Getty Images

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si sono incontrati a Mar-a-Lago per discutere questioni cruciali del Medio Oriente. L'amministrazione americana ha espresso per la prima volta preoccupazioni concrete sulla situazione in Cisgiordania, chiedendo a Israele di «calmare le acque». Il focus dell'incontro: la stabilità nei Territori Occupati, la Fase Due a Gaza, le minacce iraniane e un annuncio storico sul Premio Israele per la Pace.

Il giornalista di Axios Barak Ravid ha rivelato che la Casa Bianca teme che l'instabilità in Cisgiordania possa compromettere gli sforzi per Gaza e l'espansione degli Accordi di Abramo. Il team americano ha sollevato tre questioni specifiche: la violenza dei coloni contro i palestinesi, l'instabilità finanziaria dell'Autorità Nazionale Palestinese e l'espansione degli insediamenti.

Trump ha esortato Netanyahu a evitare azioni provocatorie e a «calmare la situazione». Secondo fonti citate da Axios, Netanyahu «si è espresso con forza contro la violenza dei coloni e ha affermato che intraprenderà ulteriori azioni». In conferenza stampa, Trump ha dichiarato: «Abbiamo avuto una lunga discussione sulla Cisgiordania. Non direi che siamo d'accordo al 100% ma arriveremo a una conclusione.» Ha aggiunto: «Farà la cosa giusta. Lo so. Lo conosco molto bene. Farà la cosa giusta.»

Ultimatum ad Hamas: disarmo o inferno

Trump ha annunciato che la Fase Due a Gaza inizierà «il più velocemente possibile» e la ricostruzione partirà «presto». Ma ha posto una condizione ultimativa: «Che Hamas sia disarmata a breve o sarà l'inferno.» Netanyahu si è allineato, sostenendo che nessun ulteriore ritiro delle truppe da Gaza è possibile senza il completo disarmo di Hamas.

Il portavoce dell'ala militare di Hamas, Abu Obeida, ha risposto con fermezza: il gruppo «non rinuncerà alle armi finché l'occupazione continuerà, non si arrenderà e - se sarà il caso - continuerà a combattere a mani nude». La prima fase dell'accordo attende ancora il ritorno dell'ultimo ostaggio deceduto. Netanyahu ha incontrato i genitori del sergente maggiore Ran Gvili, ultimo rapito ancora nella Striscia, garantendo alla madre «che si sta facendo tutto il possibile per dare al loro eroico figlio una sepoltura ebraica».

Minacce a Teheran e forza di stabilizzazione

Sul fronte iraniano, Trump ha dichiarato di essere pronto ad agire «molto velocemente» se l'Iran ricostruisce il suo programma nucleare. «Eradicheremo qualsiasi riarmo», ha affermato. L'obiettivo è avviare la seconda fase e formare una forza di stabilizzazione internazionale a inizio 2026.

Trump ha proposto soldati turchi per la forza internazionale, nonostante l'opposizione di Gerusalemme. «Non ci saranno problemi con la Turchia», ha assicurato. Israele rimane scettica sulla volontà di Turchia e Qatar di disarmare davvero Hamas.

Premio Israele per la Pace: prima volta per un non israeliano

Netanyahu ha annunciato che Trump riceverà il Premio Israele per la Pace, la più alta onorificenza civile del Paese. È la prima volta in 80 anni che il riconoscimento viene assegnato a un cittadino non israeliano. «Il Presidente Trump ha infranto così tante convenzioni per sorprendere la gente, quindi abbiamo deciso di infrangere una convenzione o crearne una nuova», ha spiegato Netanyahu.

Il premier ha aggiunto: «Questo riflette il sentimento travolgente degli israeliani di ogni estrazione sociale, che apprezzano ciò che avete fatto per aiutare Israele e la nostra comune battaglia contro il terrorismo.» Trump ha definito il premio «davvero sorprendente e molto apprezzato».

Durante l'incontro, i due leader si sono scambiati elogi reciproci. Trump ha definito Netanyahu «un ottimo premier» e «un eroe di guerra senza il quale Israele non esisterebbe». Netanyahu ha risposto affermando di non aver «mai avuto un amico così grande» alla Casa Bianca.

Questioni legali e prossime elezioni

Trump ha anche dichiarato che a Netanyahu «dovrebbe essere concessa la grazia nel suo processo penale» e che la misura «è in arrivo». Il presidente israeliano Isaac Herzog ha immediatamente smentito questa affermazione. L'incontro apre di fatto la campagna elettorale per il voto di ottobre 2026 in Israele, con i coloni che rappresentano una forza elettorale significativa e sono ben rappresentati nel governo.

Questo è stato il sesto incontro faccia a faccia tra Trump e Netanyahu dall'inizio del 2025. Netanyahu ha anche tenuto una videochiamata con Elon Musk, discutendo di intelligenza artificiale, automobili e della visita programmata del miliardario in Israele a marzo prossimo.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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