Trump respinge i missili Tomahawk per l'Ucraina - gittata 1.600 km

upday.com 8 godzin temu
Simbolo dell'autorità governativa statunitense nelle decisioni di politica estera (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha respinto la richiesta dell'Ucraina di fornire missili Tomahawk a lungo raggio. Lo ha annunciato durante il volo di ritorno dalla Florida: «No, in questo momento non forniremo tali missili.» I Tomahawk hanno una gittata di circa 1.600 chilometri e potrebbero colpire obiettivi strategici in profondità nel territorio russo.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiesto questi sistemi d'arma per colpire installazioni energetiche russe e depositi logistici. Durante un incontro alla Casa Bianca, Zelensky ha insistito sulla necessità di acquisire capacità offensive a lungo raggio per alterare il corso della guerra. L'Ucraina difende attualmente Pokrovsk, un hub logistico cruciale nella regione di Donetsk.

Le ragioni del rifiuto

Trump ha giustificato la decisione con le esigenze di sicurezza americane e il desiderio di evitare un coinvolgimento più profondo nei conflitti europei. «Noi non c'entriamo», ha dichiarato quando gli è stato chiesto del suo ruolo nelle dinamiche del conflitto europeo. Il presidente ha anche citato un presunto avvertimento di Vladimir Putin, secondo cui l'uso dei Tomahawk potrebbe danneggiare gravemente le relazioni tra Stati Uniti e Russia.

Il Pentagono aveva valutato che la fornitura dei missili non avrebbe compromesso le scorte americane. Tuttavia, Trump ha stimato che la Russia abbia subito perdite fino a un milione di soldati e ha attribuito la responsabilità del conflitto all'amministrazione precedente: «Putin stesso ha detto che non sarebbe mai accaduto», riferendosi alla sua presidenza.

Parallelamente, la Germania ha fornito all'Ucraina sistemi di difesa aerea Patriot per contrastare l'intensificazione degli attacchi russi. Zelensky ha dichiarato che il rafforzamento delle difese aeree «ci avvicina alla fine della guerra che tutti stiamo aspettando». Il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, ha fatto sapere che non c'è urgenza per un incontro diretto tra Trump e Putin.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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