Igor Tudor non perde mai alla guida della Juventus, ma questa statistica nasconde un problema più profondo: la squadra non riesce a crescere. Il tecnico croato ha individuato come priorità assoluta il rinforzo delle fasce esterne, considerato più urgente del potenziamento del centrocampo nonostante quest'ultimo reparto sia più sguarnito di soluzioni, come riporta Tuttosport.
La Juventus di Tudor è prigioniera di un paradosso tattico che le impedisce di compiere il salto di qualità. Il 3-4-2-1 rimane il modulo di riferimento, ma l'orgoglio e la convinzione feroce del lavoro settimanale non bastano a risolvere due criticità fondamentali.
Equilibrio perduto in campo
Il primo problema è l'equilibrio: quando attacca, la Juventus diventa «spaventosamente sbilanciata» e concede il fianco con troppa facilità. I gol subiti contro Inter (4-3) e Borussia Dortmund (4-4) a settembre hanno evidenziato vulnerabilità difensive preoccupanti, secondo Tuttosport e La Gazzetta dello Sport.
Al contrario, quando la squadra indossa l'elmetto diventa improduttiva in fase offensiva. La partita contro il Milan rappresenta l'emblema di questa sterilità: l'unica occasione firmata Gatti, peraltro episodica, è davvero poca cosa per una squadra con un reparto offensivo invidiabile.
Mancanza di coraggio nelle scelte
Il secondo aspetto riguarda il coraggio nelle decisioni tattiche. Come evidenzia La Gazzetta dello Sport, la Juventus ha cambiato formazione otto volte in otto partite, contribuendo alla confusione tattica generale.
Scelte conservative come proporre Kalulu a tutta fascia contro il «tenero Bartesaghi» non sono mosse da grande squadra. Zhegrova non ha avuto nemmeno 20 minuti per provare a spaccare la partita, sintomo di una gestione eccessivamente prudente.
Confronti e analisi tattiche
La gestione dei rapporti con i giocatori rappresenta il punto di forza di Tudor rispetto al predecessore Thiago Motta, come sottolinea La Gazzetta dello Sport. Tuttavia, questa qualità non basta a mascherare le difficoltà tattiche.
Claudio Gentile attribuisce i problemi difensivi al passaggio dalla marcatura a uomo tradizionale alla moderna marcatura a zona, come riporta La Gazzetta dello Sport. Joao Mario non sembra pronto, ma va provato con convinzione almeno nelle partite in cui i bianconeri devono far valere il proprio status.
La sensazione è che Tudor cammini sulle uova: non perde mai, ma la sua Juventus non progredisce. Durante la pausa di ottobre, significativamente, nessun difensore o portiere bianconero è stato convocato in nazionale, come confermato da La Gazzetta dello Sport.
Fonti utilizzate: "Tuttosport", "La Gazzetta dello Sport"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.