Un terremoto di magnitudo 6.3 ha colpito il nord dell'Afghanistan nella notte, causando almeno 20 morti e oltre 320 feriti. Il sisma, verificatosi a una profondità di circa 28 chilometri, ha provocato il crollo di numerosi edifici nelle province di Balkh e Samangan, vicino alla città di Mazar-i-Sharif.
Il Ministero della Salute afghano ha confermato il bilancio delle vittime attraverso il portavoce Sharafat Zaman. In un videomessaggio condiviso con i giornalisti, Zaman ha dichiarato: «Nelle province di Balkh e Samangan circa 320 connazionali sono rimasti feriti e più di 20 sono stati uccisi.» Ha precisato che «si tratta di un bilancio ancora preliminare».
Tra gli edifici danneggiati figura la Moschea Blu di Mazar-i-Sharif, monumento del XV secolo famoso per le sue piastrelle colorate. Parti di un minareto si sono staccate durante la scossa. La struttura rappresenta uno dei pochi siti turistici del paese.
Il sisma è avvenuto alle 00:59 ora locale. I residenti di Mazar-i-Sharif, città con oltre mezzo milione di abitanti, sono fuggiti all'aperto per timore di ulteriori crolli. Le autorità afghane hanno attivato le squadre di emergenza, mentre proseguono le operazioni di soccorso nelle aree colpite.
L'Afghanistan si trova in una regione geologicamente instabile, al confine tra le placche tettoniche eurasiatica e indiana. Ad agosto, un terremoto di magnitudo 6.0 nella parte orientale del paese aveva causato oltre 2.200 vittime. Le abitazioni fragili e la mancanza di standard antisismici aggravano l'impatto dei terremoti sulla popolazione.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).







