Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (FdI) ha risposto alle critiche ricevute per aver utilizzato la scorta in aeroporto. In una lettera al quotidiano Repubblica, Urso ha chiarito che la decisione spetta sempre alla scorta stessa.
"Non è corretto affermare che non abbia risposto alla domanda se ritenevo giusto scavalcare la fila", ha scritto il ministro. La risposta era già contenuta nella sua precedente affermazione che evidenziava come sia "compito della scorta la valutazione delle condizioni di sicurezza".
Minacce ricevute dal ministro
Urso ha rivelato di aver ricevuto una lettera minatoria il 27 ottobre 2023. La missiva conteneva due proiettili e faceva esplicito riferimento alla possibilità di colpire sua moglie. Le minacce erano legate alle sue attività istituzionali sulle procedure di golden power.
"La lettera minatoria faceva riferimento a decisioni precedentemente assunte, sostenendo di conoscere luoghi di residenza e abitualmente frequentati", ha spiegato il ministro. Altri inquietanti elementi lo hanno spinto a non rendere pubblica la denuncia presentata ai Carabinieri.
Cautela per la famiglia
Il ministro ha giustificato la sua presenza in aeroporto con la moglie e il figlio proprio a causa di queste minacce. "Ho deciso di accompagnare mia moglie e mio figlio sino al check-in per la consegna dei bagagli, prima di recarmi al Ministero", ha precisato.
Urso ha sottolineato che lui e sua moglie hanno deciso di mantenere "una particolare discrezione e cautela" a seguito delle minacce ricevute. La denuncia è stata presentata al Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma per consentire all'autorità giudiziaria di compiere i dovuti accertamenti.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.