Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, considera i dazi al 15% stabiliti dall'accordo UE-USA «sicuramente un ostacolo ma superabile per le nostre imprese». Parlando a margine del Meeting di Rimini, Urso ha sottolineato che le aziende italiane hanno «la forza della qualità, dell'eccellenza, della unicità a cui i consumatori americani non vogliono assolutamente rinunciare».
L'accordo raggiunto include intese importanti per il settore automotive, soprattutto per le componenti italiane nelle auto europee. Il ministro ha evidenziato i progressi anche nei semiconduttori e nell'industria farmaceutica, settori che hanno registrato notevoli aumenti degli investimenti stranieri, inclusi quelli americani.
Impatto economico sui settori chiave
Il settore agroalimentare italiano rischia perdite per circa un miliardo di euro a causa dei dazi al 15%, secondo quanto riporta TG24 Sky. Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di destinazione per l'export agroalimentare italiano, con un valore di circa otto miliardi di euro annui.
Come indica TG24 Sky, il settore vinicolo subirà l'impatto maggiore con 290 milioni di euro di costi aggiuntivi, seguito dall'olio d'oliva con 140 milioni e dalla pasta con 74 milioni di euro. I dati mostrano disparità significative tra settori, con acciaio e alluminio che affrontano tariffe del 50%.
Vulnerabilità del comparto vinicolo
La Nazione segnala che i vini toscani di alta qualità sono particolarmente esposti: il Chianti Classico realizza il 46% delle vendite negli USA, mentre il Brunello di Montalcino il 31%. Le esportazioni vinicole verso gli Stati Uniti mostravano già segni di declino nel 2025, con cali dell'8,7% in volume e dell'8,5% in fatturato prima dell'implementazione delle tariffe.
Urso ha concluso affermando che ora «bisogna completare il tragitto con l'industria alimentare con i vini e in generale l'industria alimentare a cui noi crediamo e dobbiamo assolutamente tutelare». Il ministro mantiene la posizione di leadership italiana nell'esportazione di prodotti farmaceutici negli Stati Uniti grazie al contenimento dei dazi al 15%.
Fonti utilizzate: "AGI", "TG24 Sky", "La Nazione", "Il Messaggero"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.