13 miliardi in meno alla sanità - milioni rinunciano alle cure

upday.com 4 godzin temu
Medici in consultazione rappresentano le sfide del sistema sanitario nazionale italiano (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

La sanità pubblica italiana ha perso 13,1 miliardi di euro negli ultimi tre anni, mentre 41,3 miliardi di costi sanitari gravano direttamente sulle famiglie. È quanto emerge dall'ottavo Rapporto della Fondazione Gimbe, che documenta il progressivo indebolimento del Servizio Sanitario Nazionale. Nonostante l'aumento di 11,1 miliardi del Fondo sanitario nazionale nel triennio 2023-2025, la percentuale sul Pil è scesa dal 6,3% del 2022 al 6,1% del 2024-2025.

Come conferma Ansa, circa 5,8 milioni di italiani - uno su dieci - hanno dovuto rinunciare alle cure mediche nel 2024. Le disparità regionali sono drammatiche secondo Fanpage: si va dal 17,7% di rinunce in Sardegna a meno dell'8% nelle province autonome di Trento e Bolzano.

Carenze del personale sanitario

L'Italia si colloca al secondo posto in Europa per numero di medici, con 5,4 ogni mille abitanti, ma resta indietro per gli infermieri secondo Fanpage. Il rapporto è di 6,5 infermieri per mille abitanti, ben al di sotto della media Ocse di 9,5. Come evidenzia Fanpage, il vero problema non è l'eliminazione del test d'ingresso a medicina, ma trattenere i medici nel sistema pubblico.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la salute registra gravi ritardi: solo il 4,4% delle case della comunità previste è pienamente operativo. «Siamo testimoni di un lento ma inesorabile smantellamento del Ssn, che spiana inevitabilmente la strada a interessi privati di ogni forma», ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, durante la presentazione alla Camera.

Prospettive e confronti internazionali

«Nonostante le promesse dei governi, nessuno ha avuto finora la visione e la determinazione necessarie per rilanciare il Ssn con risorse adeguate e riforme strutturali», ha aggiunto Cartabellotta. Come sottolinea Fanpage, il governo si è impegnato a rispettare i target Nato per la spesa militare ma manca un impegno simile per il finanziamento sanitario.

«Il futuro del Ssn si gioca su una scelta politica netta: considerare la salute un investimento strategico o continuare a trattarla come un costo da comprimere», ha concluso il presidente di Gimbe. Senza una convergenza tra Governo, Regioni e Asl, si rischia di «lasciare in eredità alle future generazioni strutture vuote ed un pesante indebitamento».

Fonte AGI (www.agi.it)

Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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