Peter Mandelson è stato rimosso dall'incarico di ambasciatore britannico negli Stati Uniti a causa dei suoi legami con Jeffrey Epstein. La decisione arriva alla vigilia della prima visita di Stato di Donald Trump nel Regno Unito, come riporta Il Corriere della Sera.
Il primo ministro laburista Keir Starmer ha ceduto dopo giorni di polemiche, nonostante avesse difeso il 71enne veterano del Partito Laburista in Parlamento ancora ieri. La rimozione rappresenta un altro duro colpo e grave imbarazzo per il leader britannico.
Le rivelazioni che hanno cambiato tutto
Nuove email tra Mandelson e il defunto faccendiere-pedofilo americano hanno rivelato una relazione «materialmente diversa da quella nota al momento della sua nomina», secondo la dichiarazione ufficiale del Foreign Office. Yvette Cooper, ministro degli Esteri, ha firmato il comunicato che annuncia la rimozione «con effetto immediato», come confermano ANSA e Il Messaggero.
ANSA rivela che Mandelson aveva incoraggiato Epstein a «combattere» contro la giustizia durante la condanna in Florida del 2008. Un biglietto di compleanno del 2003 mostrava inoltre la profondità del rapporto, con riferimenti a una relazione da «migliori amici».
Imbarazzo politico e conseguenze
Il Foreign Office ha specificato che la decisione è stata presa «per rispetto delle vittime dei crimini di Epstein». Secondo ANSA, i favori d'affari e le consulenze tra i due erano continuati anche dopo la prima condanna di Epstein.
La controversia esplode in un momento particolarmente delicato per le relazioni diplomatiche anglo-americane. Il Messaggero sottolinea che Cooper dovrà rispondere al Parlamento sulla gestione dell'intera vicenda.
Fonti utilizzate: "AGI", "ANSA", "Corriere della Sera", "Il Messaggero"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.