Argentina: crimini contro LGBT aumentati del 70% nel 2025

upday.com 3 godzin temu
Un manifestante sostiene una bengala con los colores de la comunidad LGBTIQ+ durante una marcha del orgullo contra el fascismo y el racismo en Buenos Aires. (Photo by Ricardo Ceppi/Getty Images) Getty Images

I crimini d'odio contro le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender in Argentina sono aumentati del 70% nella prima metà del 2025 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo rivela un rapporto pubblicato lunedì dall'Osservatorio Nazionale sui Crimini d'Odio LGBT+.

Nei primi sei mesi dell'anno sono stati registrati 102 attacchi violenti motivati dall'odio verso l'orientamento sessuale, l'identità di genere o l'espressione delle vittime. Nel 2024, nello stesso periodo, erano stati documentati 60 casi.

Le donne transgender più colpite

La percentuale più alta di vittime riguarda le donne transgender, che rappresentano il 70,6% dei casi. Seguono gli uomini gay con il 16,7%, le lesbiche con il 6,9%, gli uomini transgender con il 4,9% e le persone non binarie con l'1%.

Del totale dei casi, il 16,7% è dovuto a violazioni del diritto alla vita, inclusi omicidi, morti dovute a violenza strutturale e suicidi. Il restante 83,3% riguarda violazioni del diritto all'integrità fisica, comprese situazioni di violenza fisica che non si sono concluse con la morte e tentativi di suicidio.

Buenos Aires epicentro della violenza

Il 60,8% dei casi si è concentrato nella provincia di Buenos Aires, la più popolosa del Paese. Il rapporto sottolinea che "questi dati non possono essere analizzati al di fuori del contesto politico e discorsivo in cui vengono prodotti".

L'osservatorio evidenzia che "durante il 2024 e il 2025, la figura presidenziale ha promosso una costruzione sistematica della comunità LGBT+ come nemico sociale". Secondo il rapporto, "nei forum internazionali e sui social media, il presidente ha definito il femminismo e l''ideologia di genere' come 'virus mentali' e minacce alla civiltà occidentale".

Le dichiarazioni di Milei a Davos

A gennaio, intervenendo al Forum economico di Davos, il presidente argentino Javier Milei ha lanciato un'offensiva contro quello che ha definito il "cancro" dell'"ideologia progressista". Ha attaccato il "femminismo radicale" come mezzo per ottenere "privilegi", così come l'"ideologia di genere", un concetto utilizzato dai conservatori sociali che si oppongono all'inclusione di genere.

Quel discorso scatenò proteste di massa che attirarono migliaia di persone in diverse parti del Paese. Le manifestazioni hanno evidenziato la crescente tensione sociale intorno ai diritti della comunità LGBT+ in Argentina.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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