Bettini critica strategia UE su Ucraina: serve trattativa

upday.com 5 godzin temu

Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Partito Democratico (PD), lancia un appello per una svolta nelle strategie europee sulla guerra in Ucraina. In un'intervista al Fatto Quotidiano, l'esponente dem critica l'attuale approccio militare dell'Europa e chiede una maggiore spinta verso la trattativa.

"Nessuno è contrario a rafforzare una difesa europea. Così come nessuno intende abbandonare l'Ucraina al proprio destino", spiega Bettini. La sua preoccupazione nasce però da "un riarmo accompagnato da motivazioni false, da una propaganda guerresca, dalla presunta emergenza dovuta ad un prossimo attacco della Russia all'Europa".

Critica alla strategia europea

Il dirigente del PD denuncia l'assenza di un'azione unitaria, con "gli Stati che vanno in ordine sparso". Secondo Bettini, chiedere sacrifici per produrre armi "a lungo andare è impossibile senza che qualcosa di grave accada veramente".

L'esponente democratico sottolinea come l'Europa, dopo la Seconda Guerra Mondiale, abbia sempre parlato di "equilibrio, di deterrenza, della necessità di un disarmo equilibrato e simultaneo". Il cambio di paradigma attuale rappresenta una svolta storica che riporta la guerra al centro della politica occidentale.

Appello per la pace

"Nessuno vuole la resa dell'Ucraina", ribadisce Bettini, che però auspica che "mentre si combatte e continua il massacro, sorga una spinta potente alla trattativa e alla pace". L'esponente dem critica chi inneggia alla vittoria finale dell'Ucraina, sostenendo che questo approccio "illude e danneggia ulteriormente quel popolo".

Dopo le elezioni di Trump, l'Europa ha spinto "volenterosamente" per continuare da sola il conflitto, secondo Bettini. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "è stato illuso di poter vincere", mentre la pace si può fare solo smettendo di "descrivere l'avversario come il male assoluto".

Analisi su Putin e la Russia

Bettini offre una lettura diversa delle motivazioni russe: "Putin è un autocrate, freddo, calcolatore e spregiudicato, ma non è Hitler". Secondo il dirigente PD, il leader russo "non vuole e non può estendere i suoi territori" e lo ha detto "decine di volte".

Il vero problema di Putin, dopo "lo sfascio dell'89", è difendere i propri enormi confini in presenza di "un decremento demografico sempre più veloce". L'invasione dell'Ucraina, pur essendo un "atto criminale", rappresenta nella logica russa "un tassello della sua sicurezza nazionale".

Responsabilità occidentali

Bettini non risparmia critiche all'Occidente: "L'allargamento della Nato, fino a toccare il territorio russo, è stato un errore". La priorità da affrontare è "il mantenimento di territori e stati liberi ma neutrali, a rassicurare la Russia".

L'esponente democratico conclude che, pur definendo criminale l'invasione russa, "l'Occidente ha contribuito a questo esito". Una posizione che riapre il dibattito interno al centrosinistra sulle strategie da adottare nel conflitto ucraino.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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