Il governo di Cuba ha condannato duramente le sanzioni imposte dagli Stati Uniti al presidente Miguel Díaz-Canel e ad altri alti funzionari dell'isola. L'Avana ha respinto le misure punitive di Washington, sostenendo che non riusciranno a piegare la volontà del popolo cubano.
"Gli Stati Uniti sono capaci di imporre sanzioni migratorie contro i dirigenti rivoluzionari e di mantenere una guerra economica lunga e spietata contro Cuba", ha denunciato il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez su X. Il cancelliere ha sottolineato che Washington "non ha la capacità di piegare la volontà di questo popolo né dei suoi dirigenti".
Sanzioni per violazioni diritti umani
Le sanzioni americane vietano l'ingresso negli Stati Uniti al presidente Díaz-Canel e a due ministri del suo governo. È la prima volta che Washington colpisce direttamente il presidente cubano con misure punitive di questo tipo.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha comunicato la designazione di Díaz-Canel e di altri "leader chiave del regime" per "gravi violazioni dei diritti umani". Questa classificazione comporta automaticamente il divieto di ingresso sul territorio statunitense.
Anniversario delle proteste del 2021
Le sanzioni sono state annunciate in coincidenza con il quarto anniversario delle proteste antigovernative dell'11 luglio 2021 a Cuba. Quelle manifestazioni rappresentarono una delle più grandi proteste mai registrate sull'isola contro il governo comunista.
Secondo i dati ufficiali, più di 700 persone sono state condannate a pene detentive per la loro partecipazione alle proteste. Alcuni manifestanti hanno ricevuto condanne fino a 30 anni di carcere, suscitando critiche internazionali per la durezza delle sentenze.
(AGI) www.agi.it Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.