Il governo italiano ha ampliato l'obbligo di versamento del TFR ai fondi pensione complementari per le aziende del settore privato. La misura, contenuta in un nuovo maxi-emendamento alla Manovra economica, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026 e allargherà progressivamente il numero di lavoratori con accesso alla previdenza complementare.
Dal primo gennaio 2026, l'obbligo riguarderà i datori di lavoro che raggiungono almeno 50 dipendenti negli anni successivi all'avvio dell'attività. Per un periodo transitorio nel biennio 2026-2027, la soglia sarà fissata a 60 dipendenti.
Estensione graduale fino al 2032
L'espansione continuerà negli anni successivi. Dal 2032, l'obbligo si estenderà anche alle aziende che raggiungono almeno 40 dipendenti.
Attualmente, i datori di lavoro che superano la soglia dei 50 dipendenti dopo l'inizio dell'attività sono esclusi dall'obbligo di contribuire al TFR e di aderire ai fondi pensione complementari. Il nuovo emendamento mira a colmare questa lacuna.
La misura è pensata per ampliare il bacino di lavoratori del settore privato che possono accedere e aderire ai fondi pensione complementari. L'intervento rappresenta un ampliamento significativo delle tutele previdenziali per i dipendenti delle piccole e medie imprese.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).





