De Laurentiis rivoluziona il calcio: solo Under 23 in nazionale

upday.com 3 godzin temu
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis durante la presentazione del nuovo allenatore Antonio Conte (Immagine simbolica) (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images) Getty Images

Aurelio De Laurentiis ha lanciato una proposta rivoluzionaria per il calcio mondiale: in nazionale dovrebbero giocare solo calciatori fino a 23 anni. Il presidente del Napoli ha esposto la sua visione durante le celebrazioni del 50° anniversario della NIAF (National Italian American Foundation) a Washington, criticando apertamente l'attuale sistema calcistico europeo.

«L'Europa deve cambiare. I vertici del calcio non vogliono perché hanno paura di perdere le loro poltrone su cui sono comodamente seduti», ha dichiarato De Laurentiis ai microfoni di Class CNBC. Il patron azzurro considera urgente una riforma completa che tocchi sia le regole del gioco che i format dei campionati.

La riforma delle nazionali

La proposta più audace riguarda l'età limite per le convocazioni in nazionale. «Non hanno capito che per le nazionali dovrebbero mettere un cap: dopo i 23 anni non puoi più andare in nazionale, perché devi scoprire i nuovi», ha spiegato De Laurentiis. Il numero uno del Napoli critica l'utilizzo di giocatori tra i 30 e 37 anni nelle nazionali.

«Se fai giocare chi ha 37, 35, 34 e 30 anni e questi si infortunano, stai dando un calcio agli stinchi ai campionati locali», ha aggiunto. Secondo De Laurentiis, l'attuale sistema manca di rispetto verso i campionati domestici che pagano gli stipendi dei giocatori 12 mesi all'anno.

Il presidente del Napoli vuole anche riformare il sistema di compensi per i prestiti dei giocatori alle nazionali. Come riporta il Corriere dello Sport, De Laurentiis ha proposto un meccanismo "chip, chop e chap" invece dell'attuale sistema di rimborso limitato.

Il problema del sovraccarico

De Laurentiis denuncia il sovraccarico fisico dei calciatori moderni. «Si gioca troppo, i calciatori alla fine non ce la faranno più a fare 50, 60 o 70 partite all'anno», ha sottolineato. La Gazzetta dello Sport evidenzia come questa proposta rappresenti un modello più ampio di riforme che De Laurentiis vuole introdurre nel calcio.

Il patron azzurro si posiziona come un riformatore contro l'establishment calcistico consolidato. Le sue dichiarazioni arrivano in un momento di crescente dibattito sul benessere dei giocatori e la congestione del calendario calcistico.

Il retroscena americano

De Laurentiis ha rivelato anche un retroscena sui suoi progetti imprenditoriali prima dell'acquisto del Napoli. «Volevo creare tre squadre, una a Las Vegas, una a Detroit e una a Philadelphia», ha confessato. Il progetto non si è concretizzato a causa delle regole della MLS.

«Ho visto che la vera competizione, tipo quella europea o sudamericana, esisteva in una serie secondaria, mentre nella prima nessuno retrocedeva», ha spiegato. Il sistema americano lo ha deluso anche per l'obbligo di prestare giocatori ad altre squadre e la fee d'ingresso di circa 300 milioni di dollari.

Fonti utilizzate: "AGI", "Corriere dello Sport", "Tuttosport", "Gazzetta dello Sport"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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