L'Iran ha giustiziato un uomo a Teheran il 20 dicembre, accusato di spionaggio per Israele e di legami con gruppi di opposizione iraniani. La vittima è Aghil Keshavarz, uno studente di architettura di 27 anni. L'esecuzione si inserisce in un trend allarmante: le condanne a morte per presunto spionaggio a favore di Israele sono aumentate significativamente quest'anno, con diverse sentenze capitali eseguite negli ultimi mesi.
L'agenzia giudiziaria iraniana Mizan ha confermato l'esecuzione. Secondo le autorità iraniane, Keshavarz aveva compiuto oltre 200 operazioni a Teheran, Isfahan, Orumiyeh e Shahroud. Il 27enne era stato arrestato a maggio a Orumiyeh. Gli investigatori iraniani sostengono che avesse fotografato un quartier generale delle forze di terra a Orumiyeh e scambiato messaggi con un agente israeliano.
Accuse di tortura
L'organizzazione Iran Human Rights, con sede a Oslo, ha denunciato la condanna di Keshavarz come basata su «confessioni estorte sotto tortura». L'organizzazione per i diritti umani ha identificato l'uomo giustiziato e contestato la legittimità del processo. Le autorità iraniane hanno inoltre sottolineato che la famiglia di Keshavarz aveva tendenze monarchiche e che suo zio era membro dell'organizzazione dissidente Mujahedin Khalq (MKO).
La "guerra ombra" tra Teheran e Tel Aviv
L'esecuzione avviene nel contesto di quella che viene definita la "guerra ombra" tra Iran e Israele. Le autorità giudiziarie iraniane hanno ripetutamente annunciato arresti e giustiziazioni di presunti collaboratori dell'intelligence israeliana. Il numero crescente di esecuzioni per spionaggio quest'anno testimonia l'intensificarsi delle tensioni tra i due paesi.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).






