Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Mattia Fiorentini, ha disposto il sequestro giudiziario del cantiere "Unico-Brera" in via Anfiteatro 7, nel cuore del quartiere Brera. Il provvedimento chiude un'inchiesta della guardia di finanza su presunte gravi irregolarità urbanistiche: secondo i magistrati, il progetto presentato come semplice ristrutturazione nasconde in realtà una «mera speculazione edilizia» realizzata attraverso pratiche illecite protratte per oltre quindici anni.
Il complesso di lusso sequestrato comprende due edifici di 4 e 11 piani, con 27 appartamenti dal prezzo iniziale di 660.000 euro ciascuno. Gli investigatori hanno scoperto che la costruzione, classificata come "ristrutturazione edilizia" per aggirare normative più stringenti e costi maggiori, rappresenta in realtà una nuova edificazione che ha aumentato volumi e cubature in un'area vincolata del centro storico. L'inchiesta coinvolge 27 indagati, tra costruttori e funzionari pubblici accusati di aver «omesso diligentemente di rilevare la contrarietà del progetto» fornendo una «ingannevole e falsa rappresentazione dei fatti».
Le dure parole del giudice
Nelle 80 pagine del decreto di sequestro, il giudice Fiorentini non usa mezzi termini. Definisce l'intervento «uno stravolgimento della nozione di ristrutturazione edilizia» e «una mera speculazione edilizia, la cui unica ragione è la prospettiva della lucrosa rendita che deriva, ai danni del territorio, degli interessi della comunità dei residenti e del rispetto delle regole che li tutelano».
Il magistrato cita le osservazioni dei pubblici ministeri che parlano di «scempio territoriale […] intollerabile perché perpetrato in violazione anche dei doveri di solidarietà sociale di cui all'articolo 2 della Costituzione». Il provvedimento rileva che la costruzione sottrae «aria e luce al vicinato» e aumenta il «carico urbanistico» in una zona già «densamente urbanizzata e satura».
La reazione politica: "Sistema Milano"
Agostino Santillo, vicepresidente della Commissione Ambiente alla Camera per il Movimento 5 Stelle, ha definito il sequestro «di una gravità inaudita». In un post sui social rilanciato dall'AGI, ha dichiarato: «Leggere nero su bianco, in un provvedimento giudiziario, che a Milano è in atto 'una speculazione edilizia portata avanti con ogni mezzo, anche illecito e criminoso' è di una gravità inaudita. Il sequestro del cantiere Unico-Brera e le motivazioni della Procura scoperchiano quello che non esitiamo a definire un 'Sistema Milano' basato sulla sistematica dismissione del patrimonio pubblico a favore del profitto privato».
Il parlamentare pentastellato ha sottolineato come i magistrati parlino di «assenza di trasparenza» e di un settore «connotato da gravi e ricorrenti abusi». Le indagini vedono coinvolti i vertici di Palazzo Marino per reati che vanno dal falso e induzione indebita fino a fatti di corruzione.
Il nodo del decreto "Salva-Milano"
Santillo ha collegato il caso al discusso decreto "Salva-Milano", definito «l'elefante nella stanza» che rimane «dormiente, in attesa solo di essere risvegliato». Il provvedimento, secondo il deputato M5S, conferma tutte le preoccupazioni del suo movimento su questa normativa.
«Se l'obiettivo era fare cassa svendendo la città e calpestando le regole, come emerge dalle carte, serve un passo indietro immediato», ha concluso Santillo. «Milano merita sviluppo ma nella legalità, non una giungla di cemento autorizzata con scorciatoie illegali».
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).





