New York: sospetti su altri casi di tortura per criptovalute

upday.com 4 godzin temu
Veduta dall'interno di un'aula di tribunale federale a Manhattan, dove si svolgono processi per crimini gravi come sequestro e tortura. (Photo by Jefferson Siegel / POOL / AFP) (Photo by JEFFERSON SIEGEL/POOL/AFP via Getty Images) Getty Images

Un caso di tortura legato alle criptovalute a New York potrebbe non essere isolato. Gli investigatori sospettano che il trattamento riservato all'italiano Manuel Valentino Teofrasto Carturan non sia stato il primo episodio del genere.

Una donna aveva fornito l'indirizzo dell'abitazione di Woeltz nel villaggio di Smithland. Lo stesso Woeltz e il cittadino tedesco Mauer avevano lavorato insieme a un progetto di criptovaluta chiamato Grin Coin.

Il caso del tedesco Mauer

Poco dopo, Mauer aveva chiamato la madre per comunicare di essere stato rilasciato e prelevato dalla polizia. Da quel momento si sono perse le sue tracce, alimentando i sospetti degli investigatori.

Il 23 maggio Carturan, 28 anni di Torino, era scappato in strada a Manhattan chiedendo aiuto a un agente del traffico. Aveva raccontato che Duplassie e Woeltz lo avevano sequestrato e torturato per più di due settimane.

Torture per ottenere password

I sequestratori lo avevano appeso a testa in giù nell'androne della townhouse da 75 mila dollari al mese. L'obiettivo era costringerlo a fornire la password del suo conto milionario in criptovaluta.

I due accusati hanno respinto tutte le accuse. Hanno dichiarato che Carturan non era stato sequestrato, ma aveva partecipato volontariamente a una festa che era poi degenerata.

Le prove raccolte dalla polizia

Nell'abitazione la polizia ha trovato macchie di sangue nel punto indicato dall'italiano come luogo delle torture. Sono state rinvenute anche foto che mostrano una pistola puntata alla sua testa.

In una stanza gli investigatori hanno scoperto giubbotti antiproiettile, visori notturni, armi cariche e cocaina. Nella casa in Kentucky è stato trovato settimane dopo un manifesto esplicativo.

Il manifesto dei torturatori

Nel documento Duplassie e Woeltz spiegavano perché avevano usato tecniche di tortura psicologica per guadagnare la fiducia delle vittime. "Prenderemo criptovaluta e bitcoin dalle persone malvagie che li usano per finanziare il terrorismo", dichiaravano.

I due hanno ottenuto il rilascio su cauzione pagando ciascuno un milione di dollari, in attesa del processo. Duplassie aveva l'intenzione di lanciare a luglio una campagna elettorale per un posto in Senato nel distretto del repubblicano Mitch McConnell.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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