Pareidolia: studio rivela come cervello vede volti ovunque

upday.com 1 tydzień temu

Se vi è mai capitato di vedere volti o espressioni umane in oggetti di uso quotidiano, potreste aver sperimentato il fenomeno della pareidolia facciale. Un nuovo studio dell'Università del Surrey ha analizzato come questo fenomeno catturi la nostra attenzione e potrebbe essere utilizzato dagli inserzionisti per promuovere prodotti futuri.

Lo studio, pubblicato su i-Perception, ha indagato le differenze tra la nostra attenzione diretta da sguardi distolti e quando è diretta dalla pareidolia. I ricercatori hanno esaminato come reagiamo quando un soggetto distoglie lo sguardo dagli occhi di un altro rispetto a quando percepiamo volti immaginari negli oggetti.

Esperimenti rivelano meccanismi diversi

I ricercatori hanno condotto quattro esperimenti di "gaze cueing task" con un totale di 54 partecipanti per misurare come la nostra attenzione sia influenzata dalla direzione dello sguardo. Hanno scoperto che i partecipanti spostavano costantemente la loro attenzione in risposta sia agli sguardi distolti che alla pareidolia.

Tuttavia, i meccanismi sottostanti attraverso cui l'attenzione viene attirata sono piuttosto diversi. Mentre siamo principalmente attratti dalla regione degli occhi di chi distoglie lo sguardo, siamo attratti dalla struttura olistica pareidolica dei loro "volti".

Risposta più forte agli oggetti

Di conseguenza, sperimentiamo una risposta e un'attenzione più forti verso gli oggetti che sembrano avere volti. Il dottor Di Fu, docente di neuroscienze cognitive presso l'Università del Surrey, ha spiegato i risultati della ricerca.

"La nostra ricerca dimostra che sia lo sguardo distolto dai volti reali che quello percepito negli oggetti possono orientare il nostro sguardo, ma lo fanno attraverso percorsi diversi", ha affermato Fu. Elaboriamo i volti reali concentrandoci su caratteristiche specifiche, come la direzione degli occhi.

Implicazioni per la pubblicità

Con oggetti simili a volti, elaboriamo invece la loro struttura complessiva e la posizione dei loro "tratti simili a occhi", con conseguente risposta di attenzione più forte. I risultati dello studio potrebbero avere implicazioni che vanno oltre una migliore comprensione di come il nostro cervello elabora le informazioni.

"Le nostre scoperte potrebbero avere anche implicazioni pratiche, in particolare in settori come la pubblicità di prodotti", ha concluso Fu. Gli inserzionisti potrebbero potenzialmente integrare nei loro design elementi che richiamano il volto umano con elementi prominenti simili a occhi, aumentando l'attenzione dei consumatori e lasciando un'impressione più memorabile dei loro prodotti.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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