Parma sviluppa nuovo modello chimico - blocca 4 virus diversi

upday.com 2 godzin temu
Un tecnico di laboratorio esegue test di screening virologico in un moderno centro di ricerca universitario (Immagine simbolica) (Photo by Richard BOUHET / AFP) (Photo by RICHARD BOUHET/AFP via Getty Images) Getty Images

Ricercatori dell'Università di Parma hanno sviluppato un approccio rivoluzionario per combattere i virus. Il nuovo modello chimico, pubblicato sulla rivista "Scientific Reports", si basa sulla complessità chimica invece che su singole molecole.

Il team guidato da Marco Radi del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco ha collaborato con l'Università di Siena e la Sapienza di Roma. I ricercatori hanno modificato in laboratorio un modello chimico prebiotico che riproduce i processi che portarono alla comparsa delle prime molecole della vita sulla Terra.

Efficacia contro virus multipli

Le miscele chimiche complesse create in queste condizioni "non naturali" bloccano la replicazione di diversi virus. Tra questi figurano Sars-Cov-2, Dengue, West Nile e Influenza A, senza danneggiare le cellule sane.

La scoperta più sorprendente riguarda il meccanismo d'azione antivirale. L'efficacia non deriva da una singola molecola, ma dalla particolare complessità chimica della miscela, proprio come accade in alcune piante medicinali.

Paradigma innovativo nella ricerca

Questo approccio cambia completamente la strategia di ricerca antivirale. Non più la caccia alla "molecola miracolosa" contro un virus specifico, ma l'esplorazione della complessità chimica come risorsa per soluzioni originali.

La strategia potrebbe identificare molecole antivirali ad ampio spettro con meccanismi d'azione innovativi. La ricerca è finanziata dal Ministero dell'Università e della Ricerca con i progetti Prin "Originale Chemie" e Pnrr "Panviride".

«Il nostro studio dimostra che la complessità chimica, ispirata ai processi evolutivi prebiotici, può trasformarsi in un'alleata nella lotta contro i virus - afferma Radi - è solo l'inizio, ma crediamo che questo paradigma possa aprire nuove prospettive per la medicina del futuro».

Fonte AGI (www.agi.it)

Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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