Polemica per assessore FdI: omosessualità è malattia mentale

upday.com 2 godzin temu
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Antonio Lamiranda, assessore all'urbanistica di Fratelli d'Italia nel comune di Sesto San Giovanni, ha scatenato una polemica definendo omosessualità e transessualità «malattie mentali» in commenti su Facebook. L'esponente della giunta guidata dal sindaco leghista Roberto Di Stefano ha scritto che «in alcuni Paesi è pure reato e si viene impiccati».

I commenti sono apparsi sotto un post in cui Lamiranda commentava la presunta decisione della pugile Imane Khalif di ritirarsi dalle competizioni a seguito delle polemiche per il suo iperandrogenismo. Come riporta Fanpage, la notizia del ritiro si è poi rivelata falsa e la stessa campionessa l'ha smentita.

Le dichiarazioni controverse

L'assessore ha sostenuto che «l'omosessualità è stato o no considerata malattia mentale in Europa? Sì. È stata poi esclusa dall'elenco delle malattie mentali? Sì. Quando? Non secoli fa ma sul finire del 1900». Secondo La Stampa, Lamiranda ha aggiunto che l'omosessualità era considerata motivo di esenzione dal servizio militare in Italia.

Ha poi precisato di non parlare «di omosessualità ma di transgender ovvero di transessualità», affermando che «è stata anch'essa considerata malattia? Sì. Fino a quando? Credo cinque/sei anni fa». L'assessore ha citato l'OMS come composta da «titolati medici che fino al 1990 hanno considerato l'omosessualità malattia mentale».

Minacce legali e scontro

Quando un utente gli ha ricordato il suo ruolo di amministratore pubblico e ha minacciato di segnalare i commenti come discriminatori, Lamiranda ha risposto: «Faccia pure. Poi io la denuncerò penalmente e le chiedo i danni». L'assessore ha aggiunto di non farsi «intimidire da persone che pensano di sapere tutto e di poter impedire a chiunque di esprimere le proprie idee».

Marco Tremolada, segretario del Partito Democratico per Sesto San Giovanni, ha definito «inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni diffonda disinformazione». Secondo La Stampa, la risposta del PD ha condannato specificamente la «legittimazione dell'intolleranza» e gli attacchi alle minoranze.

Richiesta di provvedimenti

Tremolada ha sottolineato che «le parole dei politici e degli amministratori hanno un peso» e che «contribuire a diffondere stereotipi e pregiudizi è un atto gravissimo». Il rappresentante democratico ha chiesto scuse pubbliche e «seri e evidenti provvedimenti da parte di una amministrazione che ci auguriamo non si riconosca nelle dichiarazioni di un suo esponente».

Fonte AGI (www.agi.it)

Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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