Il Tribunale per i Minorenni dell'Aquila ha sospeso la responsabilità genitoriale a una coppia anglo-australiana residente a Palmoli, in provincia di Chieti, allontanando i loro tre figli. La decisione del 20 novembre ha scatenato una dura polemica politica, con il vicepremier Matteo Salvini e la premier Giorgia Meloni che contestano il provvedimento, mentre i magistrati difendono la loro scelta come «esclusivamente protettiva».
I tre bambini – una femmina di 8 anni e due gemelli maschi di 6 – sono stati trasferiti con la madre in una casa famiglia a Vasto. La famiglia viveva in un casolare isolato nel bosco di Palmoli, in condizioni che il tribunale ha definito inadeguate. Secondo l'ordinanza, la casa era «un rudere» privo di impianti elettrici, idrici e sanitari, senza agibilità né sicurezza statica. I bambini non frequentavano la scuola e non avevano un pediatra, a causa di «scelte ideologiche dei genitori». L'intervento delle autorità è scattato dopo il ricovero dei minori per un'intossicazione da funghi.
La polemica politica
Salvini ha definito la decisione «una vergogna, un precedente pericoloso e preoccupante». Sui social, dopo un'intervista con Il Giornale, il ministro ha scritto: «Da anni Europa e sinistra ci impongono tasse e divieti perché vogliono tutto green, e qualcuno rovina la vita alla famiglia che ha scelto la vita più green e naturale del mondo? Farò di tutto perché quei tre splendidi bambini tornino a casa, fra le coccole di mamma e papà». Il vicepremier ha anche chiesto «una bella commissione d'inchiesta sul business delle case famiglia». Meloni e il ministro Nordio stanno valutando l'invio di ispettori ministeriali per verificare il caso.
L'Associazione Nazionale Magistrati ha risposto con una nota, difendendo i colleghi da «attacchi scomposti e delegittimanti». L'ANM ha spiegato: «Il provvedimento di sospensione della podestà genitoriale del Tribunale per i minorenni di L'Aquila si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico. Ed è stato assunto nel rispetto delle norme vigenti e con finalità esclusivamente protettive». L'associazione ha chiesto la fine de «le strumentalizzazioni di certa politica».
Il tribunale ha basato la sua decisione non solo sulle condizioni abitative, ma soprattutto sul «pericolo di lesione del diritto alla vita di relazione», citando l'articolo 2 della Costituzione. L'ordinanza evidenzia «indizi di preoccupante negligenza genitoriale», incluso l'isolamento sociale dei bambini e il rifiuto dei genitori di collaborare con i servizi sociali. I genitori avevano anche chiesto «un compenso di 50.000 euro per ogni minore» per consentire gli accertamenti sanitari obbligatori. Il tribunale ha inoltre criticato la decisione di far partecipare i bambini alla trasmissione Le Iene, definendola una «violazione del diritto dei minori alla riservatezza».
I genitori, attraverso il loro avvocato Giovanni Angelucci, hanno annunciato ricorso. L'avvocato, dopo aver visitato i bambini a Vasto, ha riferito: «Li ho trovato bene, erano sorridenti ma con un filo di malinconia negli occhi, il maschietto mi ha abbracciato, la prima cosa che mi ha detto è quando ci riporti a casa?» La madre ha dichiarato: «Torneremo a essere un nucleo familiare». Per il 6 dicembre è prevista una manifestazione davanti al Ministero delle Pari Opportunità a Roma, organizzata da chi considera l'allontanamento «una misura estrema che sembra basata su una valutazione culturale dello stile di vita dei genitori».
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).










