Tre figli tolti alla «Famiglia del bosco», ricorso con progetto per il bagno

upday.com 38 minut temu
La "Famiglia del bosco" prepara il ricorso in Corte d'Appello contro l'allontanamento dei tre figli dal Tribunale per i minorenni dell'Aquila (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

La "Famiglia del bosco", come è stata ribattezzata la famiglia anglo-australiana da cui il Tribunale per i minorenni dell'Aquila ha allontanato tre figli, prepara il ricorso in Corte d'Appello. L'argomento principale della difesa: il progetto di costruzione di un bagno nel casolare dove la famiglia vive nei boschi abruzzesi. Il termine per presentare il ricorso è fissato al 29 novembre.

L'avvocato Giovanni Angelucci, che rappresenta i genitori Catherine Birmingham e Nathan Trevallion, sta preparando l'appello contro l'ordinanza del tribunale. Tra gli elementi a favore della famiglia, il legale presenterà le verifiche del Ministero dell'Istruzione che hanno confermato il regolare assolvimento dell'obbligo scolastico dei bambini attraverso l'istruzione domiciliare.

Il caso e le condizioni di vita

I tre bambini - un figlio di 9 anni e due gemelli di 6 anni - sono stati allontanati dalla famiglia che viveva in un casolare di pietra a Palmoli, in provincia di Chieti. Il tribunale ha ordinato la rimozione dei minori sulla base di rapporti dei Carabinieri e dei servizi sociali che segnalavano abbandono sostanziale, ambiente malsano e carenza di istruzione e assistenza sanitaria.

La famiglia vive in un'abitazione composta da un'unica stanza, priva di servizi igienici interni. La scelta del bagno esterno a secco è stata descritta come una decisione ecologica, pratica comune in alcuni Paesi per la scarsità d'acqua. Il riscaldamento è garantito da un camino e una stufa a legna, che mantengono una temperatura di 22 gradi. L'acqua proviene da un pozzo e viene riscaldata sulla stufa.

Le contraddizioni nei rapporti

Emerge un contrasto tra quanto riportato dalle autorità e altre valutazioni. Il Corriere riporta che i magistrati hanno definito l'abitazione «un rudere, manca collaudo statico e le condizioni non sono idonee alla tutela dell'integrità fisica dei minori». Un perito incaricato di una perizia ha invece scritto: «Dal punto di vista strutturale l'abitazione risulta in discrete condizioni generali - scrive il perito - le lesioni non pregiudicano la stabilità». Lo stesso perito ha però aggiunto: «Gli impianti sono carenti».

Sul fronte dell'istruzione, il decreto del tribunale affermava che i bambini «sono privi di istruzione». Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha invece certificato che «Risulta regolarmente espletato l'obbligo scolastico attraverso l'educazione domiciliare legittimata dalla Costituzione e dalle leggi vigenti e tramite l'appoggio ad una scuola autorizzata. La conferma è arrivata dal dirigente scolastico dell'istituto scolastico di riferimento per il tramite dell'ufficio scolastico regionale». La figlia maggiore ha ottenuto il diploma di idoneità alla terza elementare nel giugno scorso.

L'offerta del sindaco

Il sindaco di Palmoli, Rosario Masciulli, ha offerto alla famiglia una casa temporanea di circa 70 metri quadri, con due camere da letto, bagno, cucina e un'altra stanza. L'abitazione, di proprietà del Comune e ristrutturata venti giorni fa con fondi dell'edilizia sociale, si trova in una zona isolata vicino al campo sportivo.

Nathan Trevallion si è mostrato disponibile ad accettare la soluzione, mentre Catherine Birmingham ha resistito, preferendo tornare alla loro abitazione nel bosco. Il sindaco ha spiegato al Messaggero: «La casa è un'abitazione tradizionale afferma il primo cittadino ristrutturata una ventina di giorni fa, una casa green, dotata di pannelli fotovoltaici e di isolamento termico. Si trova in una zona isolata, non ci sono altre abitazioni nelle vicinanze ed è scarsamente abitata. È di proprietà del Comune e l'abbiamo ristrutturata con i fondi dell'edilizia sociale. Noi speriamo che la famiglia accetti questa soluzione, perché permette di dare una risposta alle criticità evidenziate nell'ordinanza».

Masciulli ha aggiunto che l'abitazione «rappresenta un avvio verso la risoluzione del problema, ma non lo risolve del tutto. Li porrà però in una luce diversa nei confronti dei giudici». Il sindaco ha informato l'avvocato della famiglia, in attesa di una risposta definitiva.

La storia della famiglia

La vicenda è iniziata oltre un anno fa con un'intossicazione da funghi che ha portato al ricovero della famiglia. Durante la degenza ospedaliera, il personale sanitario ha segnalato condizioni igieniche non ottimali ai Carabinieri, innescando controlli da parte dei servizi sociali.

La famiglia ha vissuto in diverse località abruzzesi prima di stabilirsi a Palmoli nel 2021. Dal 2016 al 2020 ha risieduto a Torano Nuovo, dove secondo la sindaca Anna Ciammariconi conduceva «una vita semplice, ma normale». Successivamente si è trasferita a Sant'Omero durante il periodo del Covid, dove ha ricevuto aiuti umanitari.

L'avvocato della famiglia ha precisato che le vaccinazioni dei bambini sono complete, con solo il richiamo mancante. Nathan Trevallion attualmente è ospitato da amici di una comunità neo-rurale vicino al paese, in attesa dell'esito del ricorso.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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