Due nuovi casi di West Nile sono stati confermati nella provincia di Oristano, portando a sei il totale degli infetti nel 2025. Una turista ultrasettantacinquenne originaria del Campidano Oristanese, ma residente nella penisola, è stata dimessa dopo due settimane di ricovero. Un ultranovantenne del Guilcer resta invece ricoverato all'ospedale San Martino di Oristano.
La turista aveva manifestato sintomi simil-influenzali ed è stata ricoverata nel reparto di Medicina. Gli esami hanno confermato la presenza del virus al momento delle dimissioni, quando la donna era già in buone condizioni di salute. È rientrata nel suo paese d'origine sulla penisola.
Misure sanitarie immediate
Il dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria ha attivato immediatamente le procedure previste per entrambi i casi. Sono scattate l'indagine epidemiologica e la circoscrizione delle aree abitative per disinfestazione approfondita nel raggio di 200 metri dalle abitazioni.
I primi quattro casi confermati nelle scorse settimane riguardavano tre ultrasettantenni e un ultrasessantacinquenne. Uno è ancora ricoverato in terapia intensiva a Oristano, un altro in terapia intensiva a San Gavino, il terzo all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari e il quarto nel reparto di Medicina dell'ospedale San Martino.
Outbreak nazionale in rapida espansione
L'Italia sta affrontando un'epidemia significativa di West Nile nel 2025 con 275 casi confermati e oltre 19 decessi, come riporta Fanpage. I casi sono quasi raddoppiati in una settimana, passando da 173 a 275, secondo Il Messaggero.
La Sardegna ha confermato diversi casi inclusi due neuro-invasivi, mentre l'epidemia si è espansa geograficamente dalle regioni centrali verso Nord e con casi sporadici al Sud. Il tasso di mortalità per i casi neuro-invasivi raggiunge il 15,1% sui 126 casi confermati nazionalmente, secondo Il Fatto Quotidiano.
Gestione a lungo termine
Gli esperti sottolineano che la gestione del virus richiede strategie di adattamento climatico a lungo termine, non solo risposte sanitarie immediate, come evidenziato da Il Messaggero. Gli specialisti SIMIT enfatizzano la circolazione stagionale attesa del virus, mentre i ricercatori richiedono piani di adattamento climatico.
Fonti utilizzate: "AGI", "Fanpage", "Il Messaggero", "Il Fatto Quotidiano"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.