"Sono innocente e sono vittima di una persecuzione politica" da parte dell'attuale governo del Brasile. Così si è difesa Carla Zambelli durante l'interrogatorio di garanzia presso la Corte d'Appello di Roma.
La deputata brasiliana di origini italiane, ricercata dall'Interpol per una condanna a dieci anni di carcere in Brasile, è stata arrestata lo scorso 29 luglio nel suo appartamento nel quartiere Aurelio. Zambelli, 40 anni, è membro del partito dell'ex presidente Jair Bolsonaro e possiede la cittadinanza italiana.
Condanna per hackeraggio informatico
La politica è stata condannata in Brasile per l'hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia. Il tribunale di Roma si è riservato di decidere nei prossimi giorni sulla richiesta di scarcerazione presentata dal suo difensore, l'avvocato Angelo Alessandro Sammarco.
"In un sistema dove il giudice di primo grado e quello di secondo grado sono la stessa persona" è evidente che ci sia qualcosa che non va, spiega il penalista. "Nulla è stato regolare", aggiunge l'avvocato.
Il padre denuncia le condizioni
Presente fuori dall'aula anche il padre della politica, Joao Elio Salgado, 77 anni. "Mia figlia prende nove compresse ogni giorno e in carcere non le hanno fatto portare nessuna medicina", denuncia l'uomo.
"Con un altro governo in Brasile mai si sarebbe arrivato a questo" provvedimento, aggiunge Salgado. Il padre non ha ancora potuto vedere sua figlia dopo l'arresto e rivela che "voleva consegnarsi, ma aveva il dubbio perché le erano stati dati consigli contrastanti".
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.