Il Senato ha approvato in via definitiva la riforma della Corte dei Conti, con 93 voti favorevoli, 51 contrari e cinque astensioni. La legge introduce limiti ai risarcimenti per danno erariale e meccanismi di silenzio-assenso che modificano profondamente i controlli sulla pubblica amministrazione. L'approvazione, arrivata sabato 27 dicembre a pochi giorni dalla scadenza dello «scudo erariale» temporaneo fissata per il 31 dicembre, rappresenta secondo la maggioranza una «svolta storica» ma le opposizioni la attaccano come «deresponsabilizzazione» e possibile «vendetta» contro i giudici contabili.
Il ministro Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) ha firmato la riforma, che introduce tre meccanismi permanenti. Il primo limita il risarcimento per danno erariale al 30% del pregiudizio accertato o, se inferiore, al doppio dello stipendio annuo lordo dell'amministratore, salvo casi di dolo o arricchimento illecito. Il secondo prevede che, se la Corte dei Conti non risponde entro 30 giorni a una richiesta di parere preventivo, scatta il silenzio-assenso con presunzione di legalità dell'atto e nessuna responsabilità per l'amministratore. Il terzo stabilisce la presunzione di buona fede per gli amministratori politici fino a prova contraria.
Il controllo concomitante, in vigore dal 2009, si attiverà solo su richiesta. Il governo Meloni ha già eliminato questo controllo per gli atti legati al Pnrr.
Il governo: «Svolta storica»
Fratelli d'Italia ha definito la riforma «una svolta storica per la Pubblica Amministrazione». La deputata Alice Buonguerrieri ha dichiarato all'AGI: «[...] L'Italia necessitava di un taglio alla burocrazia a vantaggio della velocità e della efficienza della pubblica amministrazione. Avere eliminato la spada di Damocle del presunto danno erariale per gli amministratori, rei soltanto di essersi assunti doverose responsabilità e avere permesso agli amministratori virtuosi di collaborare con la Corte dei Conti nella sua rivalutata funzione preventiva, è un traguardo fondamentale per il miglioramento generale del sistema.»
La Lega ha sottolineato che la riforma «fornisce chiarezza a chi opera nella pubblica amministrazione, rendendo prevedibili gli eventuali effetti dannosi collegati all'esercizio di un potere amministrativo». Forza Italia ha evidenziato come la «costante paura di incorrere in richieste di risarcimento abnormi» paralizza «troppe amministrazioni».
Le opposizioni: «Demolizione dei controlli»
Il Partito Democratico ha attaccato duramente la riforma. I senatori Alfredo Bazoli e Antonio Misiani l'hanno definita «demolizione dei controlli sul potere, sugli apparati del potere» e «attacco frontale ai controlli di legalità e all'equilibrio dei poteri». Misiani ha aggiunto che il governo colpisce la Corte dei Conti «perché ha fatto il suo lavoro».
Francesco Boccia, presidente dei senatori PD, ha sottolineato durante il dibattito in aula: «Questa legge non aiuta i funzionari onesti: deresponsabilizza soprattutto gli organi politici, la cui buona fede viene addirittura presunta per legge. Se un atto è vistato, o se scatta il silenzio-assenso, la responsabilità praticamente scompare. [...] Questa legge fa esattamente il contrario di ciò che chiede l'Europa. L'UE pretende controlli rigorosi, progressivi, responsabilità chiare. Qui invece si introduce il silenzio-assenso sul controllo di legittimità e lo si trasforma in uno scudo contro la colpa grave [...]».
Il Movimento 5 Stelle, attraverso la senatrice Ada Lopreiato, ha bollato la riforma come «vendetta politica» e «tana libera tutti» per gli amministratori. Il senatore De Cristofaro di Alleanza Verdi-Sinistra ha commentato: «L'ossessione della destra colpisce la magistratura contabile. Alla destra infastidiscono i controlli, li considerano un freno. Dopo l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio, oggi un ulteriore tassello per indebolire in maniera strutturale le funzioni della Corte dei Conti.»
Italia Viva si è astenuta. La senatrice Dafne Musolino ha criticato il governo per aver privilegiato «[...] la strada dello scontro, del non ascolto delle opposizioni [...]», prevedendo che il testo «presenta molti aspetti critici su cui credo che il vaglio di costituzionalità non sarà favorevole [...]».
Il contesto: il Ponte bloccato
L'approvazione arriva due mesi dopo che la Corte dei Conti, a fine ottobre, ha bloccato la delibera del Cipess sul Ponte sullo Stretto di Messina. La decisione aveva suscitato dure reazioni dalla premier Giorgia Meloni, che il 29 ottobre aveva definito l'intervento «l'ennesima invasione di campo dei giudici: non ci fermeranno», e dal leader della Lega Matteo Salvini, presente sabato in Senato per votare personalmente la riforma. Salvini aveva definito la decisione della Corte «un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico».
Il sottosegretario Alfredo Mantovano, indicato come uno degli ispiratori della riforma, ha respinto alle telecamere dopo il voto l'ipotesi di una «vendetta per la delibera sul Ponte: il disegno di legge è stato presentato due anni fa, è arrivato al Senato a marzo ed è stato approvato oggi. Mi sembra una forzatura».
Il senatore Walter Verini (PD) ha però sostenuto in aula: «Il sospetto è che Governo e maggioranza vogliano soltanto esercitare qualche forma di vendetta e di sottomissione verso una magistratura che – compiendo il suo dovere – ha segnalato pesanti irregolarità sul Ponte sullo Stretto di Messina e sul Centro per migranti in Albania, emblemi dei tanti flop di questo Governo.»
L'allarme dei magistrati contabili
Donato Centrone, presidente dell'Associazione magistrati della Corte dei Conti, ha criticato la riforma in un'intervista a La Stampa, definendola «frettoloso» e sostenendo che la riforma trasforma il risarcimento «in una sanzione limitata», con il rischio che il danno residuo sia coperto da «i cittadini con le tasse». I magistrati contabili avvertono che l'espansione del controllo preventivo senza risorse aggiuntive rischia di ingolfare la Corte, alimentando il meccanismo del silenzio-assenso.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).




