Il Tribunale dei Minori di Chieti ha depositato le motivazioni della sospensione della potestà genitoriale per la coppia anglo-australiana Nathan e Catherine Trevallion. Il documento rivela un dato allarmante: i tre bambini, di età compresa tra sei e otto anni, non avevano mai effettuato una visita pediatrica prima del 24 luglio 2025.
I giudici scrivono nel documento: «I minori, inizialmente privi di un medico di base, hanno effettuato la prima visita pediatrica il 24/7/2025». La famiglia viveva in una casetta nel bosco a Palmoli, in provincia di Chieti, seguendo uno stile di vita «neorurale» caratterizzato da «una vita all'insegna della natura ed al riparo dalle influenze mediatiche nocive», come dichiarato dai genitori alle autorità.
Bronchite non curata e condizioni abitative
Le motivazioni del tribunale documentano gravi carenze sanitarie. «La minore al momento dell'inserimento in casa famiglia era affetta da bronchite acuta con broncospasmo non segnalata e non curata dai genitori», si legge nel provvedimento. L'abitazione nel bosco presentava inoltre «infissi problematici» che potrebbero aver contribuito alle condizioni di salute della bambina.
La famiglia aveva rifiutato i controlli sanitari, non completando i cicli vaccinali e rifiutando gli esami prescritti.
I genitori non avevano nemmeno dichiarato «il possesso della capacità tecnica o economica per provvedere all'insegnamento parentale», come richiesto dalla normativa sull'istruzione domiciliare.
La fuga e il ritorno
«Dopo il primo colloquio informativo» con i servizi sociali, la famiglia è sparita. «Prima che il nucleo potesse essere preso in carico dal servizio medesimo, la famiglia ha fatto perdere le proprie tracce, tornando nel comune di Palmoli solo dopo alcuni mesi», scrivono i giudici.
La Corte d'Appello di L'Aquila ha respinto venerdì scorso il ricorso dei genitori contro la sospensione della potestà genitoriale. I giudici hanno riconosciuto «sforzi di collaborazione» da parte dei Trevallion, ma hanno evidenziato criticità persistenti come «deprivazione della socialità» e «mancanza di cure».
Nuova audizione con interprete
Il tribunale ha disposto una nuova audizione dei minori in condizioni rigorose. «Questa volta dovrà esserci un interprete, in condizioni che consentano ai minori di esprimersi al riparo di condizionamenti», stabilisce l'ordinanza. Il tribunale definisce l'ascolto dei bambini un «diritto del minore attraverso il quale assicura la libertà di autodeterminarsi e di esprimere la propria opinione», non «un atto istruttorio».
I giudici citano la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo: «Costituisce principio consolidato nella giurisprudenza Cedu quello secondo cui sottrarre i minori alle cure dei genitori è un'ingerenza nella vita familiare che esige una giustificazione legata alla necessità di attuare il migliore interesse del minore; l'ingerenza va considerata una misura temporanea da sospendere appena le circostanze lo permettano».
Le critiche di Brambilla
Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, ha criticato duramente la decisione. «È evidente che c'erano criticità, anche importanti, ma non tali da giustificare l'allontanamento: un trauma segnerà per sempre questi bambini. La situazione non richiedeva l'extrema ratio che un provvedimento del genere rappresenta. Le criticità si potevano superare senza arrivare a tanto», ha dichiarato.
Brambilla ha riconosciuto «[...] una mancanza di collaborazione, almeno nella prima fase, da parte dei genitori, un irrigidimento che non ha giovato a nessuno». Ha presentato un'interrogazione parlamentare chiedendo «se il ministro della Giustizia intenda valutare la sussistenza dei presupposti per l'esercizio dei poteri ispettivi con riferimento agli uffici giudiziari che hanno disposto gli allontanamenti [...]».
Seconda istanza e verdetto di Natale
Gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas hanno presentato una seconda istanza al Tribunale dei Minori dopo il rigetto della Corte d'Appello. Nell'istanza evidenziano che i genitori hanno ora una casa con i comfort necessari, hanno accettato un'insegnante qualificata per l'istruzione e approvato il percorso vaccinale.
Sabato i bambini hanno effettuato una visita pediatrica nella casa famiglia. I bambini risultano in buona salute e il tribunale ha fissato gli appuntamenti per le vaccinazioni nei prossimi giorni.
Il tribunale dovrà decidere oggi o domani se i bambini potranno trascorrere il Natale con la famiglia. La madre può attualmente visitare i figli quotidianamente, mentre il padre vive in un nuovo casolare.
I giudici sottolineano «l'obbligo positivo di adottare misure per agevolare il ricongiungimento familiare appena ciò sia ragionevolmente fattibile», ribadendo il carattere temporaneo della misura.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).








