Una situazione di gravi irregolarità caratterizza il mercato del lavoro milanese. I dati diffusi dal sindacato il 22 dicembre mostrano violazioni sistematiche dei diritti fondamentali: salari e diritti economici restano l'emergenza primaria anche nel 2025.
Le cifre documentano la portata del problema. Il sindacato ha aperto 1.771 pratiche di recupero crediti, circa un terzo del totale delle vertenze. Di queste, 1.213 riguardano mancati pagamenti di retribuzioni, ferie, permessi e trattamento di fine rapporto. Altre 558 pratiche sono relative a differenze salariali dovute a competenze non riconosciute o pagate in modo scorretto.
Licenziamenti e violazioni contrattuali
Le violazioni contrattuali ammontano a 1.302 casi aperti. Tra questi, 565 sono nuove pratiche di licenziamento: impugnazioni per motivi economici, disciplinari, orali, durante il periodo di prova, per malattia o maternità.
Gli altri casi documentano classificazioni errate, demansionamenti e contestazioni di contratti a tempo determinato, apprendistato e lavoro a chiamata. Numerose le richieste di risarcimento danni per violazioni prolungate dei diritti o contenziosi di lunga data.
Il quadro emerso dai dati restituisce l'immagine di un mercato del lavoro segnato da diffuse irregolarità, precarietà contrattuale e crescenti difficoltà economiche delle imprese. Queste condizioni si traducono in violazioni sistematiche dei diritti fondamentali dei lavoratori.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).








