La nave Mediterranea sta cambiando rotta dirigendosi verso il porto di Trapani invece della destinazione originale di Genova. A bordo ci sono 10 persone soccorse le cui condizioni psico-fisiche si sono deteriorate durante la navigazione.
Il comandante e il capomissione hanno comunicato al Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma che non sussistono più le condizioni di sicurezza per proseguire la navigazione. Le persone a bordo necessitano di cure mediche e psicologiche immediate che non possono attendere i tre giorni di mare necessari per raggiungere Genova.
Arrivo previsto a Trapani
L'arrivo nel porto siciliano è programmato intorno alle ore 20. Beppe Caccia, capomissione a bordo, ha assunto insieme al comandante la piena responsabilità di questa decisione unilaterale.
«La nostra prima e unica preoccupazione sono le condizioni delle persone a bordo, già provate e traumatizzate da tutto quello che hanno passato in Libia e in mare», ha dichiarato Caccia. Il capomissione ha criticato duramente quello che definisce come «giochetti politici sulla pelle di dieci ragazzi che stanno male e devono essere curati».
Disobbedienza all'ordine ministeriale
Caccia ha descritto la decisione come un atto di disobbedienza civile verso un ordine del ministero dell'Interno considerato ingiusto e inumano. Secondo il capomissione, questa scelta rispetta invece il diritto marittimo, la Costituzione italiana e «le leggi dell'umanità».
La nave aveva ricevuto istruzioni di dirigersi verso il porto di Genova, ma l'equipaggio ha valutato che le condizioni dei migranti non permettessero di affrontare ulteriori giorni di navigazione senza assistenza medica specializzata.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.