Le speranze di un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina si sono dissolte negli ultimi giorni. Il vertice di Budapest tra Donald Trump e Vladimir Putin è stato annullato, mentre Mosca ha intensificato i bombardamenti su infrastrutture energetiche e centri urbani ucraini.
La distanza tra le posizioni negoziali rimane incolmabile. Kiev chiede missili a lungo raggio e rifiuta di cedere territorio, mentre Mosca vuole controllare tutti gli oblast occupati e ridefinire l'architettura di sicurezza globale.
La strategia russa della doppia pressione
La Russia segue una logica duplice nel conflitto, combinando canale militare e diplomatico. «Le operazioni militari russe non si fermano o accelerano in funzione diretta dei negoziati: continuano sempre, perché fanno parte di una strategia di pressione costante», spiega Marco Di Liddo, direttore del Centro Studi Internazionali.
Mosca mantiene il livello di conflitto militare alto per influenzare qualsiasi trattativa. Come riporta TG24 Sky, la Russia ha anche condotto esercitazioni nucleari sotto comando diretto di Putin, coincidendo con le tensioni diplomatiche.
Il fallimento diplomatico di Trump
L'annullamento del summit riflette l'ampiezza del divario tra le parti. «Washington non voleva fare l'errore di sedersi a un tavolo per uscirne a mani vuote», osserva Di Liddo.
Trump ha reagito imponendo nuove sanzioni alle compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil, come confermano TG24 Sky e Il Sole 24 Ore. Il presidente americano ha scelto la pressione economica dopo il fallimento dell'approccio diplomatico.
L'approccio differisce radicalmente dal successo con Israele-Hamas. «Putin non ha necessità di fermarsi: farlo significherebbe riconoscere i costi del conflitto senza poter mostrare guadagni tangibili», spiega l'esperto.
Il sostegno occidentale in rallentamento
Il supporto militare all'Ucraina ha subito una contrazione significativa. Secondo un rapporto dell'Istituto Kiel, tra luglio e agosto gli aiuti sono diminuiti del 43% rispetto alla prima metà dell'anno.
La NATO ha introdotto un nuovo meccanismo burocratico per i trasferimenti di armamenti che rallenta le consegne. Zelensky ha mostrato apertura alla proposta di Trump di congelare la linea del fronte attuale, come riporta TG24 Sky.
Prospettive di pace ancora remote
«Non esiste un compromesso accettabile per entrambe le parti», conclude Di Liddo. L'investimento politico ed economico è ormai troppo alto per permettere cedimenti.
La Russia combatte per cambiare l'architettura di sicurezza europea, usando l'Ucraina come strumento. Qualsiasi accordo che appaia come vittoria di Mosca avrebbe ripercussioni enormi sull'ordine internazionale.
La guerra è destinata a continuare finché non matureranno condizioni diverse. Al momento, ogni proposta di compromesso viene interpretata come cedimento da entrambe le parti.
Fonti utilizzate: "Fanpage", "TG24 Sky", "Il Sole 24 Ore"
Nota: Questo articolo è stato creato con intelligenza artificiale (IA).




