Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha chiesto tempo e chiarimenti su un episodio che ha coinvolto una chiesa cristiana. Le sue dichiarazioni sollevano interrogativi sulla natura dell'accaduto.
"Diamo tempo, ci dicano che cosa è successo", ha affermato Parolin. Il porporato ha espresso dubbi sulla possibilità che si sia trattato di un semplice errore.
Dubbi sulla versione ufficiale
"Se è stato veramente un errore, cosa di cui legittimamente dubitare", ha dichiarato il Segretario di Stato. Parolin ha sollevato l'ipotesi di un attacco deliberato contro la comunità cristiana.
"O se c'è stata una volontà di colpire direttamente la chiesa cristiana", ha aggiunto il cardinale. Le sue parole evidenziano preoccupazioni concrete per la sicurezza dei cristiani nella regione.
Il ruolo dei cristiani
Parolin ha sottolineato l'importanza della presenza cristiana in Medio Oriente come elemento di stabilità. "Sapendo quanto i cristiani sono un elemento di moderazione proprio all'interno del quadro del Medio Oriente", ha osservato.
Il cardinale ha evidenziato il ruolo specifico dei cristiani nei rapporti tra le diverse comunità. "E anche nei rapporti tra palestinesi ed ebrei", ha precisato Parolin.
Ostacoli alla pace
Il Segretario di Stato ha concluso con una riflessione più ampia sul conflitto mediorientale. Secondo Parolin, colpire i cristiani significherebbe eliminare elementi che favoriscono il dialogo e la mediazione.
"Sarebbe ancora una volta la volontà di far fuori qualsiasi elemento che possa aiutare ad arrivare alla pace, a una tregua perlomeno", ha dichiarato il porporato. Le sue parole sottolineano il timore che vengano deliberatamente eliminati i mediatori naturali del conflitto.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.