Il capogruppo del Partito Democratico al Senato, Francesco Boccia, ha accusato il governo Meloni di aver «tradito il Paese» con la sua quarta legge di bilancio. Nell'intervista rilasciata a Repubblica il 27 dicembre, Boccia ha affermato che l'esecutivo ha fatto «l'esatto contrario di quanto promesso in campagna elettorale» su economia, welfare e servizi pubblici. Secondo il senatore dem, «gli alibi del governo sono finiti».
La pressione fiscale ha raggiunto il 42,8% del Pil, il livello più alto degli ultimi dieci anni. La produzione industriale è calata in 34 mesi su 38, mentre le ore di cassa integrazione sono passate da 400 milioni nel 2023 ai 600 milioni previsti per il 2025. Boccia ha definito la situazione economica e industriale «drammatica».
Il capogruppo Pd ha sottolineato che senza il Pnrr, che vale quasi un punto di Pil, l'Italia sarebbe già in recessione. Istat, Corte dei conti, Bankitalia e Ufficio parlamentare di bilancio prevedono una crescita zero per il prossimo anno.
Sanità e casa sotto accusa
Sul fronte sanitario, Boccia ha contestato la retorica governativa sulle risorse record per la sanità. Il senatore ha rilevato che 5,8 milioni di persone hanno rinunciato alle cure mediche e le liste d'attesa si sono ulteriormente allungate. Ha inoltre accusato il governo di smantellare progressivamente sanità e scuola pubbliche a favore del settore privato.
Il governo ha annunciato un piano casa da 15 miliardi di euro, ma secondo Boccia non ha stanziato le risorse necessarie.
Pensioni e autonomia differenziata
Boccia ha criticato il governo per non aver cancellato la legge Fornero sulle pensioni, come promesso in campagna elettorale. La reintroduzione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni) nella manovra, dopo un blocco parziale, rappresenta per il Pd un problema per l'autonomia differenziata, «abbandonando aree interne e Mezzogiorno».
Il capogruppo dem ha attaccato la premier Meloni per l'uso di «sondaggi farlocchi» e ha evidenziato tensioni nella maggioranza, con il ministro Giorgetti che sarebbe stato sconfessato da Salvini. Anche il periodo natalizio per i consumi è stato «un disastro», secondo Boccia.
Le iniziative del Pd
«La propaganda del governo inizia a mostrare la corda: nel Paese crescono preoccupazione e rabbia», ha dichiarato Boccia a Repubblica. Il Pd annuncia il ricorso alla Consulta sull'autonomia differenziata e ha presentato 16 emendamenti condivisi dalle forze progressiste. «La nostra battaglia continua», ha concluso il senatore.
A livello locale, le critiche alla manovra si moltiplicano. Nel comune di Fucecchio, le capogruppo Raffaella Castaldo (Pd) e Federica Banti (Orgoglio fucecchiese) hanno presentato un ordine del giorno contro i tagli agli enti locali. Per Fucecchio i tagli ammontano a 166.514 euro nel 2026, 164.019 euro nel 2027 e 163.839 euro nel 2028.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).





