Due ordigni esplosivi hanno distrutto completamente le automobili di Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, e di sua figlia a Campo Ascolano, alle porte di Roma. Le deflagrazioni sono state così potenti da scuotere l'intero quartiere, ma non ci sono stati feriti.
L'esplosione è avvenuta precisamente alle 22:17 del 16 ottobre, come riporta Sky TG24. La figlia del giornalista era passata vicino alle auto appena 20 minuti prima che l'ordigno esplodesse.
«L'auto è saltata in aria danneggiando anche l'altra auto di famiglia e la casa accanto», ha dichiarato Ranucci sui social. La potenza dell'esplosione era tale da poter uccidere chiunque fosse passato in quel momento.
Indagini e dinamica dell'attacco
Sul posto sono intervenuti Carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura antimafia di Roma ha aperto un'indagine per danneggiamento aggravato con metodi mafiosi.
Secondo Sky TG24, l'ordigno rudimentale conteneva circa un chilogrammo di esplosivo e non era telecomandato. Il dispositivo era stato lasciato con una miccia accesa tra due vasi all'esterno della villa.
Ranucci è sotto scorta dei Carabinieri dal 2014 a causa delle continue minacce mafiose legate al suo lavoro investigativo. Il figlio Emanuele, come riporta Il Fatto Quotidiano, vive da anni nella paura dopo aver trovato proiettili nella cassetta postale all'età di sette anni.
Contesto e reazioni politiche
L'attentato arriva a pochi giorni dall'annuncio dei nuovi argomenti della stagione di Report, che includeranno inchieste sulla resistenza musicale a Gaza e sui collegamenti del governo Meloni alle concessioni balneari. L'attacco rappresenta un'escalation preoccupante nelle minacce contro la libertà di stampa in Italia.
La condanna è arrivata unanime da tutto l'arco politico. Il Prefetto è stato immediatamente avvisato dell'accaduto e le autorità stanno valutando un rafforzamento delle misure di sicurezza per il giornalista e la sua famiglia.
Fonti utilizzate: "AGI", "Sky TG24", "Il Fatto Quotidiano", "Gazzetta", "Fanpage", "Ansa", "Il Messaggero", "La Repubblica", "Vanity Fair"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.