Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato un discorso storico al Bundestag tedesco, denunciando con fermezza la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. In occasione della Giornata nazionale del Lutto, Mattarella ha lanciato un severo monito contro chi glorifica il conflitto armato.
«Nuovi dottor Stranamore si affacciano all'orizzonte, con la pretesa che si debba amare la bomba», ha dichiarato il Capo dello Stato, citando il celebre film satirico di Stanley Kubrick del 1964. Il riferimento sottolinea la preoccupazione per il ritorno di ideologie belliciste nel panorama internazionale contemporaneo.
Il dramma delle vittime civili
Mattarella ha posto l'accento sull'aspetto più tragico dei conflitti moderni: l'altissimo numero di vittime tra i non combattenti. «Oggi, secondo le Nazioni Unite, oltre il 90% delle vittime dei conflitti è tra i civili. Questo non può rimanere ignorato e impunito», ha affermato il Presidente. La cronaca recente mostra come la guerra continui a colpire soprattutto chi combattente non è, dal Biafra ai Balcani, dal Ruanda alla Siria, fino al Sudan, all'Ucraina e alla Striscia di Gaza.
Il Presidente ha condannato senza appello le pratiche che violano il diritto internazionale umanitario: «Nessuna circostanza eccezionale può giustificare l'ingiustificabile: i bombardamenti nelle aree abitate, l'uso cinico della fame contro le popolazioni, la violenza sessuale». La caduta della distinzione tra civili e combattenti, ha sottolineato, colpisce al cuore lo stesso principio di umanità.
La sovranità non è diritto alla guerra
«Va ribadito con risolutezza: la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino», ha dichiarato Mattarella al parlamento tedesco. Il Capo dello Stato ha definito la guerra di aggressione un crimine, ribadendo che la volontà di successo di una nazione non può tradursi nel produrre ingiustizia.
Il discorso ha evocato il contrasto tra il motto del dopoguerra "Nie wieder, mai più" – adottato nella comunità internazionale per condannare l'Olocausto ebraico – e la realtà contemporanea. «A nie wieder si contrappone wieder, di nuovo. A questo assistiamo: di nuovo guerra, di nuovo razzismo, di nuovo grandi diseguaglianze, di nuovo violenza, di nuovo aggressione», ha ammonito il Presidente.
Mattarella ha concluso invocando il rafforzamento del multilateralismo, definendolo non una burocrazia ma «l'utensile che raffredda le divergenze e ne consente soluzione pacifica», essenziale per contrastare chi predica l'amore per la bomba. La pace, ha ricordato, non è un traguardo definitivo ma il frutto di uno sforzo incessante fondato sul riconoscimento dell'inviolabilità della dignità umana.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).







