Polemica cartelli tedeschi Alto Adige - Galateo denuncia violazione

upday.com 3 godzin temu
Cartello direzionale multilingue per sentieri di montagna alle Tre Cime di Lavaredo nelle Dolomiti (Immagine simbolica) (Photo by Athanasios Gioumpasis/Getty Images) Getty Images

In pieno Ferragosto, con l'Alto Adige preso d'assalto dai turisti, torna ad infiammarsi la polemica sui cartelli dei sentieri di montagna scritti solo in tedesco. Una questione che ignora la normativa sul bilinguismo e che era già stata oggetto di verifiche da parte delle forze dell'ordine.

I cartelli della provincia di Bolzano spesso non riportano la denominazione italiana di località, punti panoramici o ferrate. Questo crea confusione e può portare a vere difficoltà per gli escursionisti.

La denuncia di Galateo

«I cartelli dei sentieri scritti solo in tedesco rappresentano una violazione non solo della normativa vigente, che impone il bilinguismo, ma anche del principio di rispetto reciproco che dovrebbe guidare la convivenza in Alto Adige/Suedtirol», afferma Marco Galateo (FdI), vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano. Galateo precisa che «quella italiana e' la vera minoranza territoriale» in Alto Adige.

La normativa provinciale prevede per legge il bilinguismo italiano-tedesco. Nelle vallate ladine di Val Badia e Val Gardena è obbligatoria anche la terza lingua, il ladino.

In Val Gardena, ad esempio, sui cartelli stradali i nomi sono riportati in tre lingue: 'Ortisei' diventa 'St. Ulrich' in tedesco e 'Urtijei' in ladino. La stessa regola dovrebbe valere per i sentieri di montagna.

Gli enti responsabili

La segnaletica dei sentieri di montagna è gestita da tre enti: il Cai (Club Alpino Italiano), l'Avs (Alpenverein Suedtirol) e i Tourismusverein (associazioni turistiche locali). La stessa bilinguità prevista per i cartelli stradali deve essere rispettata anche in montagna.

«Questa terra vive dell'equilibrio delicatissimo tra le sue componenti linguistiche e culturali», precisa Galateo. «Spendere denaro pubblico, quindi di tutti, per installare segnaletica che esclude una parte della comunita', quella italiana, vera minoranza territoriale, e milioni di turisti italiani e stranieri, significa ignorare un patrimonio costruito con fatica in un secolo di storia».

Questione di sicurezza

Il vicepresidente sottolinea che «non e' una questione ideologica o nazionalistica, ma di buon senso e di sicurezza, in montagna, la chiarezza delle indicazioni puo' fare la differenza in caso di emergenza e il bilinguismo va garantito ovunque». Per Galateo, «difendere il bilinguismo significa rafforzare la convivenza pacifica, garantire pari dignita' a tutti i cittadini e migliorare l'accoglienza verso chi viene a scoprire le nostre montagne e non rispettarlo e' un passo indietro per tutta la comunita'».

Il vicepresidente ha annunciato che tratterà la questione «al piu' presto» con il presidente della Provincia Arno Kompatscher.

Fonte AGI (www.agi.it)

Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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