La Camera ha approvato la separazione delle carriere con 243 sì e 109 no nella terza lettura della riforma costituzionale. La maggioranza assoluta raggiunta è sufficiente per il prosieguo dell'iter, ma non è stata centrata la maggioranza dei due terzi che avrebbe evitato il referendum.
Il testo passa ora al Senato per l'ultimo via libera, con l'approvazione finale attesa entro la fine dell'anno. La mancata maggioranza qualificata rende inevitabile il referendum confermativo, che si terrà nella primavera del 2026.
Bagarre parlamentare
Tensioni esplosive in aula dopo l'approvazione, con la capogruppo dem Chiara Braga che ha criticato aspramente i membri del governo per aver applaudito dopo il voto. Diversi esponenti delle opposizioni si sono avvicinati ai banchi del governo per protestare, mentre i deputati di diversi schieramenti stavano per arrivare alle mani.
Le critiche dell'opposizione si sono concentrate sui membri del governo che hanno applaudito in aula, comportamento visto come una violazione dell'opportunità istituzionale come riporta. Il presidente di turno, Sergio Costa, ha dovuto sospendere temporaneamente la seduta per riportare la calma.
Riforma e prospettive future
La riforma prevede la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura separati e una nuova Alta Corte Disciplinare, con un sistema di sorteggio per la selezione dei membri. Il meccanismo punta a eliminare le logiche correntizie che hanno caratterizzato il sistema attuale.
Il governo starebbe strategicamente programmando il referendum per la primavera 2026 come vantaggio elettorale prima delle elezioni politiche del 2027. La riforma rappresenta una priorità di lungo corso del centrodestra fin dall'era Berlusconi.
Forza Italia ha celebrato l'approvazione come «conquista di civiltà che rafforza lo Stato di diritto», con il portavoce Raffaele Nevi che ha definito la vittoria «il compimento dell'intuizione del presidente Silvio Berlusconi». Il partito ha sottolineato che la riforma garantirà «una giustizia equilibrata e realmente al servizio dei cittadini».
Fonti utilizzate: "AGI", "La Stampa", "Fanpage", "Il Sole 24 Ore"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.