Un gruppo di esperti legali israeliani ha accusato Hamas di aver utilizzato la violenza sessuale come "parte di un piano genocida" durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Le accuse riguardano gli assalti contro le comunità intorno alla Striscia di Gaza.
Il Dinah Project ha pubblicato un rapporto dettagliato basato su testimonianze dirette e prove documentali. Gli esperti hanno raccolto i racconti di una sopravvissuta a un tentato stupro e di 15 ostaggi liberati che hanno subito o assistito a violenze sessuali.
Prove raccolte dagli investigatori
Il rapporto si basa anche su prove visive e audio, oltre ai resoconti di soccorritori e personale dell'obitorio. Secondo le conclusioni, "la violenza sessuale è stata diffusa e sistematica" durante l'attacco del 7 ottobre.
Gli episodi si sono verificati in almeno sei località diverse. Hamas, secondo il rapporto, "ha usato la violenza sessuale come arma tattica, come parte di un piano genocida e con l'obiettivo di terrorizzare e disumanizzare la società israeliana".
La risposta di Hamas
Il gruppo militante palestinese ha categoricamente negato tutte le accuse di ricorso alla violenza sessuale. Hamas non ha però fornito prove a sostegno delle proprie smentite.
Un precedente rapporto delle Nazioni Unite del marzo 2024 aveva già sollevato preoccupazioni simili. Il documento Onu aveva rilevato "ragionevoli motivi per ritenere" che siano stati commessi stupri da miliziani il 7 ottobre.
Testimonianze sui crimini
Nel rapporto Onu si citavano persone intervistate che avevano assistito a "stupri", anche "di gruppo, in almeno tre località". Secondo il documento, anche ostaggi portati a Gaza sarebbero stati stuprati.
Le nuove conclusioni del Dinah Project si aggiungono quindi alle preoccupazioni già espresse dalla comunità internazionale sui crimini del 7 ottobre.
(AGI)Sca Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.