Starlink inquina 500 volte più dell'aviazione - studio shock

upday.com 2 godzin temu
Dettaglio dei gas di scarico di un razzo SpaceX Falcon Heavy durante il lancio dal Kennedy Space Center in Florida (Immagine simbolica) (Photo by Aubrey Gemignani/NASA via Getty Images) Getty Images

I lanci spaziali stanno causando un inquinamento atmosferico sempre più preoccupante per gli scienziati. L'impatto ambientale delle mega-costellazioni satellitari come Starlink, OneWeb e Thousand Sails è stato finora poco regolamentato.

Uno studio dell'University College London guidato dalla professoressa Eloise Marais evidenzia la necessità urgente di un nuovo regime internazionale. I ricercatori hanno registrato 223 lanci nel 2023 e 259 nel 2024, con un consumo superiore a 153.000 tonnellate di carburante.

Effetto serra moltiplicato

Le emissioni di fuliggine e anidride carbonica negli strati alti dell'atmosfera si sono triplicate. Pur rappresentando quantitativi inferiori rispetto ad altre industrie, le particelle rimangono molto più a lungo negli strati superiori.

L'effetto sul riscaldamento climatico risulta fino a 500 volte superiore rispetto alla fuliggine emessa da fonti terrestri come l'aviazione. Marais avverte che l'aumento sproporzionato dell'inquinamento potrebbe avere ripercussioni gravi e ancora poco esplorate sul clima terrestre.

Minaccia per l'ozono

Le future mega-costellazioni come Amazon Kuiper utilizzeranno razzi europei a combustibile solido. Questi rilasciano composti di cloro dannosi per lo strato di ozono.

Connor Barker dell'UCL evidenzia come la crescita delle mega-costellazioni spaziali potrebbe compromettere i progressi del Protocollo di Montreal. Nei prossimi decenni, questi sviluppi rischiano di vanificare decenni di protezione internazionale dell'ozono.

Detriti spaziali in aumento

Nel biennio 2023-2024, più di 4.500 oggetti hanno bruciato durante il rientro atmosferico. Questi hanno rilasciato circa 13.500 tonnellate di materiali metallici particolarmente reattivi.

Il numero di satelliti attivi e in rapido decadimento è cresciuto esponenzialmente insieme ai lanci. I detriti spaziali si frammentano in materiali metallici durante il rientro nell'atmosfera.

Necessità di nuove regole

Stuart Martin, presidente del National Space Centre del Regno Unito, sottolinea i limiti dell'attuale quadro giuridico internazionale. Il sistema basato sui principi dell'alto mare attribuisce responsabilità e proprietà esclusiva ai singoli Paesi di lancio.

Questa frammentazione rende difficili interventi coordinati come la bonifica dei detriti spaziali. Gli scienziati invitano a un intervento multilaterale urgente per regolamentare l'inquinamento atmosferico e mitigare i rischi climatici del settore spaziale in rapida espansione.

Fonti utilizzate: "AGI"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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