La Federal Reserve statunitense ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto, portando il tasso di riferimento tra il 3,5% e il 3,75%, il livello più basso degli ultimi tre anni. La decisione, segnata da forti divisioni interne alla banca centrale, ha scatenato reazioni negative sui mercati globali: gli indici asiatici sono scesi, i futures di Wall Street hanno perso terreno e le azioni tecnologiche hanno subito cali significativi.
Il presidente della Fed Jerome Powell ha alzato l'asticella per ulteriori riduzioni dei tassi. Secondo quanto riportato dall'AGI, ha dichiarato che i tassi sono «ora entro un ampio intervallo di stime del loro valore neutrale e siamo ben posizionati per aspettare di vedere come si evolve l'economia». La banca centrale si trova di fronte a un dilemma: da una parte un mercato del lavoro che mostra segni di debolezza, dall'altra un'inflazione che «rimane piuttosto elevata».
Il Comitato federale per il mercato aperto (Fomc) è profondamente diviso sul futuro dei tassi. Powell ha precisato all'AGI: «Tutti al tavolo del Fomc - ha aggiunto il capo della Fed - concordano sul fatto che l'inflazione e' troppo alta e che vogliamo che scenda, e sul fatto che il mercato del lavoro si e' indebolito e che ci sono ulteriori rischi». Un'ampia parte dei banchieri centrali si oppone a ulteriori tagli, mentre tre membri prevedono addirittura aumenti.
Reazioni dei mercati
Le borse asiatiche hanno chiuso in territorio negativo, con i futures del Nasdaq che hanno perso oltre l'1,2%. La debolezza del settore tecnologico si è accentuata dopo che Oracle, colosso del cloud computing, ha annunciato utili e previsioni deludenti, facendo crollare il titolo di oltre l'11% nelle contrattazioni aftermarket. Anche Nvidia ha risentito del clima negativo nel comparto tech.
I rendimenti dei titoli del Tesoro decennali sono diminuiti, mentre il dollaro si è indebolito contro il franco svizzero e lo yen. L'euro è rimasto stabile, scambiando a quasi 1,17 dollari. Le materie prime hanno registrato movimenti contrastanti: l'oro ha superato i 4.200 dollari l'oncia, l'argento ha oltrepassato i 62 dollari, mentre il Bitcoin è sceso di oltre il 2%.
Il contesto politico
Il presidente Donald Trump aveva precedentemente chiesto tagli «almeno il doppio» rispetto a quelli implementati, intensificando la pressione sulla banca centrale. La Fed deve ora bilanciare le aspettative politiche con la necessità di mantenere la stabilità dei prezzi e sostenere l'occupazione, in un contesto economico che si prevede riacquisterà slancio nel prossimo anno.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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